LO SPAZIO DOMESTICO CAMBIA IN FUNZIONE DELLE NUOVE ESIGENZE LAVORATIVE DI SMART WORKING. SCOPRI COME RISTRUTTURARE CASA SENZA ESSERE IMPREPARATO.
Nella riprogettazione architettonica e spaziale di un appartamento, il Team di HD Ristrutturazioni ha sempre ritenuto importante ricavare uno spazio da adibire allo Smart Working nonostante sino a poco tempo fa non fosse tra le richieste principali di alcuni nostri committenti.
Adesso, a fronte di questa crisi inaspettata, i nostri clienti presteranno sicuramente più interesse all’argomento e ai nostri consigli da professionisti in materia architettonica e di divisione spaziale.
PROGETTARE SIGNIFICA PIANIFICARE IL FUTURO
Uno dei primi consigli che possiamo dare ai nostri lettori, è quello di dare importanza alla continua evoluzione del mondo moderno e soprattutto alla velocità con la quale cambiano le necessità dell’utente di uno spazio fisico. Ognuno di noi vuole rispecchiarsi nella propria casa, per cui la immagina confortevole e adatta ai suoi riti quotidiani. Ma il vero colpo di genio è quello di dare una connotazione futura ed innovativa al proprio spazio vitale!
UN FUTURO FLESSIBILE
Nascono quindi alcune linee guida per una ristrutturazione vincente che tenga conto di una possibile mutazione nel tempo degli spazi e delle abitudini di vita e di lavoro, e che possono essere riassunte cosi:
- Flessibilità e polifunzionalità degli ambienti. E’ necessario minimizzare al massimo le linee di separazione rigide, come i tramezzi, e pensare a dei separè anche fissi ma leggeri, ad esempio in legno o in ferro.
- Isolamento degli spazi di servizio. I bagni (o anche la cucina per chi lo desidera) devono essere isolati acusticamente e collocati negli angoli meno pregiati della casa.
- Necessità di attrezzare uno spazio lavoro vero e proprio. Questo comporta l’abbandono una volta per tutte dell’idea di usare il bancone della cucina o il tavolo da pranzo per installare la propria postazione di lavoro.
LO SPAZIO SMART WORKING
Trattandosi di uno spazio vero e proprio, anche quello adibito allo Smart Working necessita di essere studiato e progettato. Non è semplicemente una questione estetica o di interior design ma di uso, benessere, significati. Anche se la sua dimensione spaziale la si immagina statica e impersonale, in realtà porta con se una forte componente umana, relazionale e dinamica. Un ambiente del genere richiede quindi una curata attenzione sin dalle prime fasi della progettazione e l’occhio attento di un professionista. Sarà lui a soddisfare le esigenze del cliente, coniugandole con una serie di requisiti per la sicurezza sui posti di lavoro.
Ecco i nostri 3 consigli fondamentali:
Punto 1. La giusta collocazione. L’ambiente adibito allo Smart Working è un luogo dedicato, lontano dalla normale routine casalinga. Deve avere una superficie di almeno 9 mq, quindi nel caso di una casa ad ampia metratura bisogna dedicare una stanza intera a questo scopo. In caso invece di una casa con metratura ridotta, si può pensare di sfruttare i vari disimpegni spesso inutili, ma devono essere muniti di una fonte di luce naturale per la giusta illuminazione zenitale e per il riciclo dell’aria. Ecco perchè consigliamo sempre di limitare i tramezzi nella zona giorno, soprattutto per i tagli più piccoli di alcuni appartamenti.
Punto 2. Il comfort. Accoglienza, freschezza, e fonte di energia positiva: il ruolo dell’arredatore diventa fondamentale per conferire all’area Smart Working le giuste caratteristiche di comfort. Noi di solito nei nostri progetti adottiamo lo stile minimal per quest’ambiente, con delle linee pulite e soprattutto con degli spazi contenitori chiusi, così da assicurare un ordine perenne alla stanza. Uno spazio ordinato con linee pulite permette all’utente una buona concentrazione e quindi un rendimento migliore.
Punto 3. La funzionalità. Strettamente connessa al comfort, la funzionalità riveste un ruolo altrettanto fondamentale. Lo spazio Smart Working deve rispettare i requisiti ergonomici e dimensionali. Le dimensioni della scrivania, il tipo di sedia, l’ortogonalità dello schermo alla fonte di luce naturale: tutto deve essere ben studiato. Inoltre deve essere adeguatamente attrezzato dal punto di vista impiantistico a quelle che sono le esigenze di chi questo spazio lo utilizzerà. E’ quindi chiaro come ancora una volta la figura del professionista rivesta un ruolo cruciale, oltre alla necessaria collaborazione dei committenti che esprimono le loro richieste.
Un appunto finale riguarda la tecnologia. E’ infatti grazie alle tecnologie digitali che lo Smart Working è possibile sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Il nostro compito, da progettisti, resta sempre lo stesso: tradurre in linee e spazi le abitudini umane, che oramai cambiano molto rapidamente.
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